2 giugno: Binasco – Asti
Km: 120
Km totali: 120
Mappa e altimetria
Descrizione: casa – Asti e 120km pedalati. I primi i più difficili, passati chiedendomi cosa avessi dimenticato e con quella sensazione amara di lasciarsi alle spalle ogni cosa. Sono sparito all’orizzonte sin dalle prime luci, con le strade deserte dapprima note, che metro dopo metro si fanno straniere. Tanta pianura, tante risaie, tanti campi e un vento fastidioso. Inizialmente contrario, poi almeno laterale.
Asti si materializza prima del previsto, dopo aver attraversato il Po a Valenza e aver lambito Alessandria. Ho tutto il tempo di cercare un camping appena fuori città e fare provviste. Dei ciclisti tedeschi mi prestano il martello per i picchetti della tenda che sarà sostanzialmente la mia casa per il prossimo mese.
3 giugno: Asti – Demonte
Km: 126
Km totali: 246
Mappa e altimetria
Descrizione: tenda smontata, colazione e si parte. Un rituale che giorno dopo giorno diventerà consuetudine. Mi fermo praticamente subito, incuriosito e infastidito da un rumore metallico proveniente dal mio destriero a pedali. Mi accorgo di aver perso una vite di sostegno del portapacchi posteriore. Due fascette e riparto. Pedalo tra le dolci colline dell’astigiano e cuneese. Poi di nuovo campi, mentre la strada impercettibilmente comincia a salire. Km dopo km i campi lasciano spazio ai pascoli e agli allevamenti di mucche, mentre le alpi fanno la loro comparsa all’orizzonte. Per la notte mi sistemo al camping di Demonte (CN). Appena il tempo di montare la tenda e si scatena un temporale estivo. Diluvia col sole. Con lo sguardo cerco un arcobaleno che non trovo, mentre mi riparo sotto la tettoia di un bungalow disabitato. La sera in tenda sento delle grida lontane. Probabilmente tutti sono davanti al tv per la finale di champions league. Tutti tranne me.
4 giugno: Demonte – Barcelonnette
Km: 80
Km totali: 326
Mappa e altimetria
Descrizione: risveglio umido e intorpidito (9° stanotte e pioggia di tanto in tanto). Mi riscaldo in fretta risalendo la Val Stura. Da Vinadio la strada si divide: da una parte il Colle della Lombarda, dall’altra quello della Maddalena (o Col de Larche come lo chiamano i francesi). Opto per la seconda via. L’ascesa è eterna: 31 km per giungere ai 1996m del colle che segna il confine tra Italia e Francia. La salita non è dura, ma a sfiancarmi è la lunghezza e il vento d’oltralpe che soffia dritto in faccia. Passo il confine di Stato e scendo nella valle dell’Ubaye col vento sempre più forte che mi obbliga a pedalare nonostante le pendenze favorevoli. Arrivo a Barcelonnette. Mi sistemo nello stesso camping e nella medesima piazzola di quando feci il Giro delle Alpi due anni fa. Un bel deja-vue e bei ricordi che mi fanno compagnia. Come allora, anche oggi è domenica, il che si traduce con tutto chiuso e deserto nonostante il giro in paese dopo aver montato la tenda e scaricato la bici. Ricordo che anche due anni prima avevo avuto il medesimo problema e a salvarmi era stato un piccolo negozio lì vicino. Ci riprovo e, come allora, la fortuna mi assiste. Cena salva! Abbandono l’idea di scalare il Col de la Cayolle senza borse, un po’ perchè nel frattempo si è fatto pomeriggio inoltrato e un po’ perchè l’ascesa della Maddalena si fa sentire nelle gambe.
5 giugno: Barcelonnette – La Palud Sur Verdon
Km: 116
Km totali: 442
Mappa e altimetria
Descrizione: C’era ancora la luce del sole oltre la tenda quando i miei occhi si sono chiusi ieri sera. Di tanto in tanto mi sono svegliato per il ticchettio della pioggia. “Ho la roba stesa fuori” pensavo, ma nel frattempo i miei occhi, incuranti e stanchi, si chiudevano.
La mattina splende un bel sole su Barcelonnette, che saluto arrampicandomi sulle rampe del Col D’Allos (2247m e punto più alto toccato con #WestCape).
Una volta in cima il sole sparisce, lasciando spazio a nuvoloni minacciosi e freddo. Mi getto in discesa speranzoso che le condizioni meteo migliorino. Sento alle spalle i tuoni inseguirmi, ma riesco a staccare il temporale prima che possa raggiungermi. In compenso vengo respinto da un vento crudele. Nelle gallerie mi ritrovo praticamente fermo, costretto a percorrerle con un rapporto da salita (che siano queste le gallerie del vento? 😀 ).
Lambisco l’azzurrissimo Lac de Castillon e varco le porte del Parco delle gole del Verdon, dove rocce appuntite modellate dal tempo e orridi senza fine conquistano la scena. Un cicloturista inglese sopraggiunge in senso opposto al mio. Ci salutiamo e quasi naturalmente ci fermiamo a parlare dei rispettivi viaggi. Mi racconta che è in giro da circa 20 giorni e che sta andando a Nizza per prendere il traghetto e tornare a casa (?!). Qualcosa non mi torna, ma annuisco convincendomi di non aver capito bene. Lui il Verdon lo ha già attraversato e dai suoi occhi capisco quanto gli sia piaciuto. Mi ripete nuovamente che sta andando a Nizza per prendere il traghetto e tornare a casa (?!). Annuisco nuovamente convincendomi di non aver capito bene. Gli ultimi 15km il vento mi da finalmente tregua, ma inevitabilmente ecco il temporale che mi ha inseguito senza successo per tutto il giorno. Riesco a montare la tenda prima che cominci a piovere. Temporale fregato nuovamente e salvo.
6 giugno: La Palud Sur Verdon – Manosque
Km: 100
Km totali: 542
Mappa e altimetria
Descrizione: la tenda rimane montata e le borse rimangono al camping municipale di Manosque, mentre mi avvio senza pesi sulla “strada delle creste”: giro ad anello di 22km che inizia e finisce nei pressi del campeggio.
Paesaggio semplicemente pazzesco, fatto di rocce, gole, viste mozzafiato, falchi, orridi e strapiombi. Unico! Faccio ritorno al campeggio, recupero tenda, borse e riparto. In salita, sino ai 1031m del Col d’Ayen e poi giù in picchiata tra le pareti rocciose del canyon.
Saluto le gole e seguo per Sainte-Croix du Verdon. La mia scelta (non obbligata) si traduce in una salita con punte al 16% che mi riporta a circa 800m d’altitudine, ma ne vale la pena perchè mi ritrovo a pedalare tra ali di frumento e lavanda.
Intanto il vento bussa alla mia faccia e km dopo km si fa sempre più insistente e tambureggiante, sino a diventare insostenibile. Vola via tutto. Io proseguo ricurvo sul manubrio sino a Manosque e se non fosse per le borse, avrei preso il volo stile ET 😀
L’impatto con la cittadina è pessimo: nevrotica e troppo trafficata per i miei gusti. Non mi prende proprio. Altri 5km per giro cittadino e punto al campeggio. Montare la tenda con la bora che tira è un’impresa, ma in fin dei conti pare reggere.
7 giugno: Manosque – Rustrel
Km: 78
Km totali: 620
Mappa e altimetria
Descrizione: Una delle tappe più corte, probabilmente la più breve, di tutto #WestCape. Con un percorso arzigogolato e apparentemente senza logica, ma volutamente così. Corta perchè intervallata da due camminate.
La giornata inizia con la ricerca delle ciabatte perdute, finite nella notte accanto al camper vicino per via del forte vento. La partenza è subito in salita, sino ai 649m del Col de Montfuron. Una bella ciclabile, separata dal traffico motorizzato, mi scorta sino a Apt, passando tra campi e prati. Breve pausa nella cittadina e via di nuovo sulla ciclabile sino al caratteristico Pont Julien. Qui abbandono la ciclovia e punto verso Roussillon, paese arroccato su una collinetta caratterizzato dalle rocce rossastre. Parcheggio la bici e mi avvio a piedi sul Sentiero delle Ocre (link). Si può scegliere tra due percorsi: uno da 30′ e uno da 60′ (biglietto 2,50€). E’ una vera e propria esplosione di colori: con la sabbia e le rocce rossastre che contrastano con il verde della vegetazione!
Ripresa la bici faccio visita ai vicini paesi di Gargas (dove volendo si può visitare la cava di ocre) e Villars, intervallati da campi di lavanda e piantagioni di ciliegi. Arrivo infine a Rustrel, camping Colorado. Proprio dal campeggio partono ben 3 sentieri a piedi (gratuiti): sentier Morenas (5,5km – 2ore), sentier de Blaces (11,5km – 3,5 ore) e il sentier des Maitres de Forges (2,2km – 1,5 ore). Riesco a percorrerne solo uno dopo aver montato la tenda. Ecco il link per maggiori info sui sentieri.
8 giugno: Rustrel – Carpentras
Km: 120
Km totali: 740
Mappa e altimetria
Descrizione: Saluto Rustrel, mentre sotto le ruote si alternano continui saliscendi. ‘Scendi’ che ben presto però spariscono, lasciando spazio alla sola salita che mi porta ai 627m del Col de Murs. Incontro dei ciclisti, mi chiedono dove stia andando.
– Mont Ventoux
– De Bedoin?
– Oui
– Bon courage
Ecco, questo “Bon courage” me lo sentirò ripetere infinite volte, soprattutto durante l’ascesa al monte ventoso.
L’ascesa al Mont Ventoux è possibile affrontarla da 3 versanti. Il più noto, nobile, sadico e difficile è quello di Bedoin. Perchè scelgo quello? Forse perchè sono un po’ masochista, ma principalmente perchè penso che non so se mai avrò occasione di scalare di nuovo il Ventoux, così, se devo arrivare in cima, voglio farlo da lato più duro.
Mormorion, 7km da Bedoin. Nonostante il caldo, un brivido si materializza sulla pelle guardando all’orizzonte. E’ lui! Inconfondibile! Con quella torre in cima, tipo missile pronto a decollare.
Una cima che rasenta i 2000m. Completamente calva. Come se avesse provato a superarli per entrare nel club dei monti over 2000 e, per punizione, per la troppa esuberanza, un indiano gli avesse preso lo scalpo.
Alle 13 inizia la danza tribale sui pedali. Facili e ingannevoli i primi km. Poi giù al 9% fisso o più. Ironia della sorte, dopo giorni funestati da un vento spropositato, il giorno del monte ventoso non tira un filo d’aria.
Ultimi 6km: ecco l’inferno fatto di pietre e lacrime. Di gioia, di dolore, di sudore. Tanto sudore: versato dagli dei del pedale e dai comuni mortali. Anime dannate ciondolanti, ricurve e sfinite su un cavallo a 2 ruote, sfidano la pietraia lunare e ardono al sole. Tra questi io. 3h e 40′ per scalarlo con borse e tenda.
Ultimi 500m all’11%. Non passano più, ma alla fine la gioia esplode e si fonde alla fatica.
Altri 40km, la metà di discesa e sono a Carpentras. 120km oggi, oltre 8h in sella, 2600m di dislivello in salita, pedalando su pietre infernali che conducono al cielo.
9 giugno: Carpentras – La Grande-Motte
Km: 143
Km totali: 883
Mappa e altimetria
Descrizione: Primi 50km indifferenti, coperti da nuvole grigiastre, quasi fossero il ‘dietro le quinte’ dei giorni scorsi. Poi ecco che il sipario si alza sulla Provenza, coi suoi borghi da cartolina dove mi perdo volentieri nei vicoli. Passo da St. Remy e Les Beaux, paesi che hanno ispirato un tale chiamato Vincent Van Gogh. Il traffico aumenta nei pressi di Arles e me la lascio alle spalle forse troppo in fretta. Ecco però la Camargue coi suoi stagni, i suoi cavalli, i moscerini, con le aziende vinicole, le lumache attaccate ai pali a bordo strada e le bancarelle di frutta. Belli e caratteristici anche i paesi, uno su tutti Aigues-Mortes, dove mi fermo per una pausa. Arrivo a La Grande-Motte e finalmente, dopo una serie infinita di stagni, laghetti e saline, ecco il mare! Ieri ero a 2000m, oggi a 0… Il tutto pedalando.
10 giugno: La Grande-Motte – Rustiques
Km: 166
Km totali: 1050
Mappa e altimetria
Descrizione: La Camargue che mi aspettavo di incontrare ieri, la trovo oggi. Coi suoi cavalli che spuntano come funghi nel bosco umido d’autunno, coi fenicotteri (ben distanti e diffidenti in verità), col mare e i moscerini (inghiottiti a chili).
Una ciclabile mi tiene lontano dalle auto e mi fa pedalare lungomare per buona parte della giornata con le ruote che di tanto in tanto scivolano sulla sabbia fine. L’odore di mare e di salsedine, portati dal vento, conquistano le mie narici. Quell’odore caratteristico, quasi acre, che forse chi ci vive non sente ormai più. Chi invece come me, il mare lo vede se va bene una volta l’anno, oltre che esserne affascinato, viene conquistato dal quel profumo.
Quell’odore che oltre al mare e al sale, si porta dietro anche la vita, i sogni e le storie di chi vive in quei posti.
I km scorrono via veloci, distratto e rapito dalle onde. A Agde però devo salutare la casa di Nettuno per deviare verso l’interno. Il caldo cambia forma e si fa più intenso, mentre la sabbia viene rimpiazzata dalla campagna. Crema solare e acqua si alternano con costanza. Passo dalla bella Beziers, per giungere poi alle porte di Carcassonne (Rustiques). Trovare il campeggio è un’impresa, incastonato tra le colline. Sbaglio strada più volte e alla fine mi ritrovo a casa di una coppia e dei loro cani, ai quali non sto molto simpatico evidentemente. Mi offrono un bicchiere d’acqua, mentre il marito mi spiega come raggiungere il campeggio. Mi dice che se facessi la strada dovrei fare un giro abbastanza lungo, mentre passando dai suoi campi, tramite la strada sterrata, taglierei via un bel pezzo. Li ringrazio per acqua, indicazioni e per aver tenuto a bada i cani. Prendo lo sterrato e di lì a poco mi ritrovo sulla strada, evitando una sorta di giro dell’oca. Raggiungo il camping mentre il sole si spegne dietro le propaggini, l’odore di mare evapora e quello delle montagne torna a farsi vivo.
11 giugno: Rustiques – Tarascon-Sur-Ariege
Km: 108
Km totali: 1158
Mappa e altimetria
Descrizione: Il mare è già un ricordo lontano. Parto presto, saluto una Carcassonne ancora assopita tra le mura e svanisco nella bella campagna del sud della Francia. Ecco una collina, poi toh: un’altra collina, poi eccone un’altra… Ogni volta sembra essere l’ultima, invece non finiscono mai. Ogni volta sali di un paio di km e scendi di uno. Dopo un po’ perdo il conto delle colline, rassegnandomi a un percorso simile alla lama di una sega.
Nel pomeriggio il caldo si fa torrido: 34/35° e sudore che cola negli occhi misto a crema solare. Di tanto in tanto mi ritrovo a pedalare alla cieca, con andatura stile ubriaco. Nel frattempo però, quasi magicamente le colline finiscono e la strada spiana. Riprende a salire solo verso la fine, quando ormai campi e colline svaniscono per lasciare spazio ai Pirenei.