Domenica calda di fine luglio, col sole che brilla nel cielo, il frinire delle cicale oltre la finestra e la luce che si insinua prepotentemente tra le fessure.
Mi sveglio troppo tardi per pensare di spostarmi su qualche montagna non troppo vicina, così opto per un gita fuori porta: un giro tra le colline del tortonese, paese che riporta alla memoria le gesta coppiane e la val Borbera.
Parto proprio da Tortona e, tramite la SP120, inizio a pedalare in direzione sud. Tra campi biondi e casolari aggrappati alle colline, la strada inizia a salire in falsopiano, più o meno accentuato. A ostacolare il mio incedere è però il vento, che mi soffia fastidioso e incessante in viso. A Garbagna la salita si fa più decisa e, tramite qualche tornante, si alza sino a poco oltre i 400m. L’ascesa culmina in una fresca e ombreggiata galleria, prima di lasciare spazio a una leggera discesa.
Arrivo così sulle rive del Borbera e lo scenario, fino a quel momento un misto tra campagna e collina, lascia piede a una specie di canyon brullo e roccioso. Sul fondo schiere di bagnanti si godono le limpide e fresche acque del torrente.
Da Cantalupo Ligure la strada riprende a salire, questa volta da subito più decisa, sino a condurmi ai 790m di Costa Salata. La sommità segna anche il confine tra Piemonte e Liguria, dove sconfino per una ventina di km.
Le pendenze si fanno favorevoli e, dall’abitato di Vobbia in poi, anche l’incedere del vento, fino a quel momento ostile, mi sospinge veloce verso il punto di partenza.
Pedalare è una vera goduria e, a ampie e veloci falcate, mi ritrovo nuovamente a Tortona con 105 km in più nelle gambe.