DISTANZA: 120Km |
DISLIVELLO: 1900m D+ |
PARTENZA / ARRIVO: Vergiate (VA) Percorso ad anello a parte due tratti comuni. Vedi mappa percorso Scarica file gpx |
SALITE AFFRONTATE: – Alpe Pradecolo (1184m) Vedi scheda salita |
DIFFICOLTA’: |
PANORAMA: |
DESCRIZIONE:
E’ il 2 giugno, festa della repubblica e ultimi giorni di chiusura dei confini regionali, causa coronavirus, che ci limitano in Lombardia.
Quale occasione migliore per far visita a un “vecchio posto” che non vediamo da oltre due anni, quasi fosse un caro amico col quale abbiamo perso i contatti da tempo. Claudia e io ci avviamo da casa, ma per l’escursione odierna suggeriamo come punto di partenza Vergiate (VA).
Il cielo è limpido e il sole di questi primi giorni di giugno, ci scalda piacevolmente le spalle. In pochi km ci portiamo sulla riva del lago di Comabbio che seguiamo lungo tutta la sponda orientale fino a raggiungere Ternate. Dopo 10Km, in corrispondenza di una rotonda, prendiamo a destra seguendo le indicazioni per ‘Bardello’. Ci troviamo ora sulla strada che costeggia il lago di Varese, anche se, inizialmente, si nasconde alla vista. Dopo aver percorso 15km raggiungiamo Bardello e, con una serie di rotonde nelle quali prendiamo direzioni diverse (consiglio di scaricare il file gpx o studiare attentamente la traccia) raggiungiamo Coquio Trevisago. La strada inizia inesorabilmente a salire, con tratti anche impegnativi, tra campi di grano e prati puntinati da rotoballe di fieno, fino a raggiungere il piccolo paese di Orino (dal nome non proprio edificante) a quota 430m.
Le gambe si sono ormai scaldate e, attraverso un fitto bosco, ci godiamo la meritata discesa lungo la quale scorgiamo un grosso e lesto scoiattolo.
Ci immettiamo sulla SS394 che attraversa la Valcuvia, ma, poco dopo Mesenzana, abbandoniamo la strada statale prendendo a destra, in corrispondenza di una rotonda, seguendo le indicazioni per ‘Cucco – Riviera’. Ci troviamo così su un tratto decisamente più tranquillo e, seguendo i cartelli per Luino, lo raggiungiamo dopo 41Km dalla partenza. E’ tempo di una pausa per un dolcetto prima di risalire in sella.
Percorriamo solo per pochi metri la strada lungolago perchè, alla rotonda successiva, prendiamo a destra seguendo le indicazioni per ‘Dumenza – Agra – Lugano’. L’asfalto prende ad arrampicarsi deciso tra le abitazioni, fino a un incrocio dove salutiamo la SP6 che porta verso il confine e prendiamo a sinistra seguendo per ‘Poppino – Dumenza’. Raggiungiamo i due paesi in successione, con la strada che alterna tratti duri ad altri in falsopiano. In questo frangente sono presenti diverse fontanelle, dove poter rimpinguare le borracce.
Con tre tornanti arriviamo a Due Cossani, a quota 540m. Superate le ultime case dell’abitato ci troviamo a pedalare su un rettilineo, in leggera ascesa, che si inoltra via via nella vegetazione. Di lì a poco notiamo sulla destra una piccola cappella, una pietra miliare e una strada con indicazione ‘Pradecolo – Rifugio Campiglio’ che sale decisa nel fitto bosco. Questo può essere considerato l’inizio della seconda parte dell’ascesa. Da qui in avanti la pendenza non scenderà mai sotto l’8% e anzi, tenderà spesso a portarsi in doppia cifra, tra gli stretti e secchi tornanti, per i successivi 7Km. L’unico tratto in cui l’asfalto concede respiro è a quota 940m, dove incrociamo il bivio per l’alpe Pianello. La salita si snoda tutta in un fitto bosco che concede rare viste sulla vallata sottostante.
A circa 500m dal punto d’arrivo, compare poco sopra i nostri caschetti il rifugio Campiglio che raggiungiamo di lì a pochi minuti. Da qui partono una serie di sentieri e il rifugio è utilizzato come base dagli amanti del trekking. Dal balcone della struttura si può godere di un’appagante vista sulla vallata e sul lago Maggiore che ci compensa della fatica fatta.
Indossate le mantelline, non ci resta che scendere e non vi è alternativa se non quella di farlo dalla strada appena percorsa. Nella parte centrale l’asfalto presenta alcuni punti sconnessi, mentre nella prima e ultima parte è in buone condizioni.
Torniamo così a Luino dove imbocchiamo la strada lungolago che seguiamo ininterrottamente fino a Ispra. Al km 104, al fine di evitare il traffico che solitamente si accoda tra Angera e Sesto Calende, la abbandoniamo e imbocchiamo a sinistra la SP36 seguendo i cartelli per Cadrezzate portandoci sul lago Monate. La seguiamo fino a Comabbio dove attraversiamo la SS629 (non percorribile in bici) e, seguendo strade secondarie che corrono parallele tra la superstrada e il lago di Comabbio, facciamo ritorno a Corgeno, dove prendiamo a destra per fare ritorno a Vergiate da dove eravamo partiti un po’ di ore prima, sotto un sole che si è fatto via via torrido, dal chiaro sapore estivo.
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