Il giro di seguito descritto è nato dall’unione di 2 itinerari più lunghi, percorsi in occasioni diverse. Pensato come circuito ad anello, misura circa 70Km e, pur non superando mai i 1000m di altitudine, permette di scalare 3 salite, magari poco note, delle prealpi varesine e risultare particolarmente impegnativo.
Come base di partenza prendo Porto Ceresio: comune in provincia di Varese, affacciato sul lago di Lugano e sul confine con la Svizzera. L’abitato può essere comodamente raggiunto in treno da Milano.
Si parte seguendo verso nord la riva del lago e, dopo appena 2,5 km, giunti a Cuasso al Lago, si lascia la SP61 e si prende a sinistra in direzione di Cuasso al Monte. Come è facile intuire dalle indicazioni, la strada prende immediatamente a salire e a salire da subito decisa, con pendenze che, nei primi 2km, difficilmente scendono sotto la doppia cifra. Raggiunta una rotonda, si seguono le indicazioni per il centro di Cuasso al Monte e, la strada, concede finalmente un po’ di respiro passando tra le abitazioni. Si raggiunge così l’abitato di Cavagnano, dove si può fare rifornimento d’acqua a una fontana ben visibile sulla destra. Abbandonate le case, la strada riprende a salire ben presto, anche se con pendenze più umane rispetto al tratto iniziale. Via via che si sale, si abbandona la civiltà e ci si immerge in un bosco verdeggiante sempre più fitto. Dopo 4,5km di ascesa, a quota 640m, si giunge a un bivio dove si seguono, a sinistra, le indicazione per l’Alpe del Tedesco. L’asfalto sale ora a strappi all’ombra di alti castagni e, con un ultimo tratto in rettilineo, si raggiunge la sommità a quota 782m. Il prima fatica è andata! Non resta che proseguire in discesa tra continui tornanti, con qualche estemporanea vista sul lago di Ghirla.
La discesa si esaurisce allo ‘Stop’ con la SS233, dove si prende a sinistra. In leggera salita si entra nell’abitato di Valganna e, giunti alla rotonda, si prende a destra la SP11, seguendo le indicazioni per Bedero Valcuvia che si raggiunge dopo una manciata di km vallonati. Superato l’abitato, continuiamo a seguire la strada principale fino a che non troviamo sulla destra le indicazioni per Rancio Valucuvia. La strada non riserva molte viste, ma prosegue con continui saliscendi immersi nella vegetazione fino a raggiungere con la SS394 dove si prende a sinistra in direzione di Cittiglio.
Il panorama ora è molto più aperto e l’asfalto si snoda tra le propaggini circostanti. Raggiunto Casalzuigno, abbandoniamo la SS233 e giriamo a destra sulla SP7 seguendo le indicazioni per Arcumeggia e l’Alpe di San Michele, seconda fatica di giornata. Con una serie di tornanti, la strada si alza rapidamente fino a raggiungere, dopo 4km a 570m di altitudine, l’abitato di Arcumeggia. Il paese è molto caratteristico e, nel 1956, era stato dichiarato ‘Borgo dipinto’ divenendo meta di svariati artisti che affrescarono le abitazioni del borgo. Alcune di queste opere, seppur segnate dal tempo, sono ancora ben visibili.
Riempita la borraccia alla fontana del paese, si riparte in piano per circa 1km prima di riprendere gradualmente a salire. Giunti a Sant’Antonio la SP7 sulla quale ci troviamo proseguirebbe naturalmente verso sinistra, noi però prendiamo a destra seguendo le indicazioni per l’Alpe di San Michele.
La strada, già di per sé non troppo larga, si ristringe ulteriormente e si innalza decisa per un impegnativo e impervio tratto di 2,5km che conduce al passo, a quota 888m.
Prestando la massima attenzione, per via della sede stradale stretta e dell’asfalto rovinato, si procede in discesa fino a raggiungere Ghirla. Ci ritroviamo nuovamente sulla SS233, percorsa precedentemente per un breve tratto dopo la discesa dall’Alpe del Tedesco. Tenendo la destra alla rotonda, entriamo in paese seguendo le indicazioni per Varese e, dopo pochi metri (in corrispondenza di una casa rosa sulla sinistra) compiamo una specie di svolta a U a sinistra. Il cartello (poco visibile) indica ‘Marzio’. Siamo ora sulla SP41, dove, con 5km di passione, ha inizio la terza e ultima fatica di giornata. Salutate infatti le ultime case dell’abitato, l’asfalto si incunea deciso nel bosco con pendenze che restano quasi costantemente sopra il 10%. Nell’ultimo km fortunatamente l’ascesa si placa un po’ e si esaurisce ai 797m della Forcorella di Marzio.
Nonostante le salite siano terminate, bisogna prestare la massima attenzione anche in discesa: ripida, tecnica e stretta. Superato l’abitato di Ardena, rivediamo finalmente le calme acque del lago di Lugano che raggiungiamo a Brusimpiano. Imbocchiamo a destra la SP61 e, tenendo il lago sulla sinistra, possiamo finalmente rilassarci e fare ritorno al punto di partenza in meno di 10km.
Alla fine del giro, seppur non troppo lungo dal punto di vista della distanza, la stanchezza si fa sentire nelle gambe per via della pochissima pianura presente e delle salite tutte e tre impegnative…. Ma se non ne avete abbastanza… Potete sempre rifarlo al contrario!
Il percorso
Altimetria Alpe Tedesco
Altimetria Alpe San Michele
Altimetria Forcorella di Marzio