“Per tutti la vita è come un ritorno a casa: commessi viaggiatori, segretari, minatori, agricoltori, mangiatori di spade, per tutti… tutti i cuori irrequieti del mondo cercano tutti la strada di casa.
È difficile descrivere cosa provassi allora… immaginatevi di camminare in un turbine di neve senza neppure accorgervi di camminare in tondo: la pesantezza delle gambe nei cumuli, le vostre grida che scompaiono nel vento con la sensazione di essere piccoli… e immensamente lontani da casa”. (Cit.)
Oggi, il day after, come si dice, è stato il giorno del rientro a casa. Un cielo cupo e pesante sovrastava il Friuli. Gocciolone di pioggia inumidivano il vetro dell’auto. Guardavo fuori dal finestrino, rivedendo le fatiche dei giorni prima e sorridendo. Il corpo ancora dolorante, la mente già volta a nuove “imprese”. La “poderosa”, stabilmente adagiata dietro l’auto, si godeva il meritato riposo… E una fresca lavata. Non so ancora dire se sia stata un’impresa, una pazzia o cos’altro… E onestamente non mi importa necessariamente di definirlo. Volevo farlo, l’ho fatto e ne sono fiero. Un breve ricordo. Ieri appena arrivato mi è stato chiesto: “Il viaggio è stato ponderato o azzardato?” Ho risposto “Decisamente azzardato”. E dentro di me ho pensato “Fortunatamente azzardato, le cose troppo ponderate non fan per me”. Un ultimo “grazie”, sincero e di cuore, a tutti voi. Siete stati più importanti di quel che potete pensare.