DISTANZA: 193Km |
DISLIVELLO: 1300m D+ |
PARTENZA / ARRIVO: Alassio (SV) Percorso che prevede il tratto Alassio – Latte e ritorno, Alassio – Finale e ritorno. Vedi mappa |
SALITE AFFRONTATE: |
DIFFICOLTA’:* |
TRACCIATO:* |
PANORAMI:* |
ORGANIZZAZIONE:* |
*Valutazioni personali
Dopo le giornate fredde e corte trascorse vagabondando sui pedali tra il lago Maggiore e il lago d’Orta e dopo la sofferta decisione di non partire per la RandoBefano, il 22 gennaio Claudia e io decidiamo di caricare i nostri purosangue di carbonio in auto e partire, destinazione Alassio. Una passeggiata lungomare sotto un bel sole, che per noi ha il sapore di primavera, è quanto di meglio ci concediamo, prima di ritirarci in albergo a riposare in vista della prima Randonnée del 2022.
Ci svegliamo in tutta calma: siamo a poche centinaia di metri dalla partenza, ma, se il buongiorno si vede dal mattino, direi che la giornata non si presenta benissimo. Nel vestirmi mi rendo conto di aver dimenticato il giubbotto da bici a casa. Va bene che in Liguria il clima è decisamente più temperato, ma uscire in maglietta intima il 23 gennaio mi pare un po’ sfacciato. L’unica soluzione che trovo è quella di infilarmi la felpa sopra la maglietta e la salopette, ma Claudia corre in mio aiuto: ha portato con sé una mantellina antivento che potrei utilizzare come giubbotto. Sono titubante, ma alla fine accetto. Mi ritrovo così con una mantellina taglia S che mi avvolge come domopak. Mi sento una sorta di insaccato messo a stagionare. Non posso fare respiri troppo profondi, allargare le braccia per indicare le svolte o le buche e vengo avvertito del fatto che la cerniera è difettosa. La vita della mantellina me la ritrovo all’altezza dell’ombelico, ma a parte questo piccolo dettaglio direi che ci siamo.
Scarichiamo le bici e ci rendiamo conto che Claudia ha bucato in macchina. Caso più unico che raro.
Così, mentre i ciclisti iniziano ad avviarsi lungo il percorso, noi ci ritroviamo a sostituire la camera d’aria.
Un quarto d’ora più tardi siamo anche noi sulla strada, con i primi raggi di sole e il mare che ci scortano a ogni pedalata.
Il percorso, all’apparenza, potrebbe sembrare banale e noioso: in fondo si tratta di un lungo andirivieni sulla costa, ma per noi non è così. Non siamo abituati a vedere il mare e ce lo godiamo e respiriamo a pieni polmoni.
I 3 capi, resi nobili dalla Sanremo (Mele, Cervo e Berta) li affrontiamo sorridenti, complice l’estemporanea compagnia di tanti amici di pedale che incontriamo sul percorso. Il copione è sempre lo stesso: “Allora cosa farete quest’anno?” “E voi che intenzioni avete?”. Ascoltiamo volentieri, prendiamo spunto, più che altro perché non abbiamo la tendenza a fare troppi programmi, valuteremo strada facendo.
La manifestazione vede oltre 150 iscritti, numeri ai quali non eravamo più abituati da anni. E’ un tuffo nel passato, che prendiamo come un piccolo segno di ritorno a un’agognata e auspicata normalità. Le temperature si fanno primaverili mentre imbocchiamo la bellissima pista ciclabile della Riviera dei Fiori che ci porta fin dopo Sanremo.
Il primo punto di controllo è posto a Latte (Km 69), ormai in vista del confine Francese e, dopo esserci riforniti, siamo pronti a girare le bici e fare ritorno verso Alassio ripercorrendo la medesima strada a ritroso. Con il mare ora alla nostra destra, raggiungiamo il punto di partenza dopo 138Km dove ci attende una fetta di panettone in memoria del Natale passato.
Finita qui? Neanche per idea! si riparte questa volta in direzione opposta fino a raggiungere Finale Ligure. Il sole intanto si nasconde dietro a qualche malinconica nuvola grigia e un’aria che ci ricorda di essere ancora nel pieno dell’inverno, ci spira dritta sulle gote.
A Finalborgo (Km 162) è posto l’ultimo check-point “drive through”. Non ci rimane che ritornare sui nostri passi e raggiungere, sospinti da una brezza favorevole, il meritato traguardo.
Negli ultimi chilometri rimaniamo però un po’ delusi: speravamo la traccia ci facesse transitare dal famoso Muretto che da anche il nome alla manifestazione. Sarebbe stata una bella foto ricordo. Così non è e allora prendiamo l’iniziativa di fare una piccola deviazione per passare dal Muretto costellato da piastrelle in ceramica firmate da personaggi celebri. Non abbiamo una piastrella per lasciare anche le nostre firme, quelle le hanno lasciate le nostre ruote sull’asfalto.
All’arrivo veniamo accolti dagli organizzatori del GS Ponente Ligure che ci omaggiano di attestato, bibita e panino.
E’ presto tempo però di ripartire e tornare a casa e qui parte una seconda Randonnée, dato che il viaggio di rientro è un vero e proprio incubo tra il taffico, i lavori e la nebbia negli ultimi chilometri. 6 ore per arrivare alla nostra dimora. La Liguria ci piace e torniamo sempre volentieri, ma a queste condizioni non sappiamo se ci rivedrà presto.
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