DISTANZA: 195Km |
DISLIVELLO: 500m D+ |
PARTENZA / ARRIVO: Milano (MI) Vedi mappa |
SALITE AFFRONTATE: |
– Apprezzabile il tracciato per uscire da Milano che evita le strade più trafficate, la ciclabile del naviglio Grande e Pavese, il tratto lungo Ticino prima di Pavia |
– Dopo Gaggiano il tracciato segue parecchi stradoni, molti dei quali evitabili – Il passaggio alla diga del Panperduto, scritto sulla descrizione del percorso e che sarebbe uno dei pochi punti di interesse, in realtà non c’è – Al secondo ristoro risotto finito |
VALUTAZIONE COMPLESSIVA |
La MiRando RandoRiver, non era una manifestazione che avevamo inserito nel nostro calendario. Vuoi perché transita su strade che conosciamo a memoria e sulle quali ci troviamo spesso a pedalare durante l’anno, o vuoi perché il tracciato è una lunga linea piatta senza alcun sussulto. Ricorda molto la Rando Parco del Ticino, ma senza la salitella di Oleggio.
Ad ogni modo, in un anno che fino a oggi non ci ha concesso molte occasioni, Claudia e io cogliamo la palla al balzo e ci iscriviamo.
Raggiungiamo la partenza, posta in prossimità della Darsena di Milano, in treno e metro. La procedura per ritirare il frontalino da scansionare e la carta di viaggio è piuttosto laborioso e ricorda vagamente una scena delle poste.
Qualche minuto dopo le 8 prendiamo il via e rimaniamo piacevolmente sorpresi nel notare come il tracciato per uscire da Milano sia stato ben studiato di modo da farci evitare i passaggi peggiori. Per qualche chilometro ci illudiamo di scoprire qualche strada nuova, invece giunti a Gaggiano (Km 23), prendono il sopravvento i lunghi, noiosi e infiniti stradoni, fortunatamente poco trafficati di domenica mattina. Molti tratti sarebbero facilmente evitabili prestando un po’ di cura quando viene disegnato il tracciato. Invece, come sempre più spesso purtroppo accade, si preferisce tracciare a video, comodamente seduti in salotto, senza provare il percorso sul campo.
Senza alcuna attrattiva dal punto di vista paesaggistico, raggiungiamo Somma Lombardo dove, dopo la breve discesa della Maddalena, ci imbattiamo nel primo punto di controllo e ristoro (Km 73). Peccato gli organizzatori non facciano transitare dalla vicina diga del Panperduto: uno dei punti più caratteristici della zona. A dir la verità, sulla descrizione del percorso, il passaggio dalla diga è previsto, ma a lato pratico no.
Proseguiamo seguendo la ciclabile del Naviglio Grande fino a Boffalora (Km 101) e, dopo una svolta a destra, puntiamo dritti verso il Ticino che superiamo a Trecate. La traccia ora si mantiene sugli stradoni principali, compresa la “tangenziale” che ci fa superare Vigevano.
A Borgo San Siro (Km 137), svoltiamo a sinistra e da qui in poi percorriamo strade che conosco molto bene, dove ero solito pedalare quando vivevo a Binasco.
A Zerbolò (Km 149) è previsto un nuovo punto di controllo e ristoro, ma con triste sorpresa siamo accolti da un “Ci dispiace, ma il risotto e finito“.
Proseguiamo lungo la strada che costeggia il Ticino, forse uno dei tratti più belli del percorso. D’obbligo è la foto sotto il cartello di Casoni: il Borgo Tre Case, frazione di Borgo Dieci Case, del film “Il ragazzo di campagna” con il mitico Renato Pozzetto.
Superiamo nuovamente il Ticino tramite il Ponte Vecchio di Pavia e, nel giro di poche pedalate, ci immettiamo sulla ciclabile del Naviglio Pavese che, nonostante una fastidiosa aria contraria, ci scorta fino al traguardo.
Salutiamo gli amici di giornata, prima di raggiungere Porta Genova e fare ritorno a casa.
Ci rimane poco di questa randonnée, ma valeva la pena cogliere l’occasione.
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