“Cade la pioggia e tutto lava, cancella le mie stesse ossa. Cade la pioggia e tutto casca e scivolo sull’acqua sporca…”
Speravo di portarla con me fino a fine anno, come un “vecchio collega di lavoro” che, maturata l’anzianità, si ritira al meritato e sudato riposo… E invece ho dovuto anticipare la sua “dipartita” di qualche giorno.
Ebbene si: “La Poderosa”, fedele compagna di tante pedalate e avventure, va in pensione.
Non nego di averci pensato tanto: spendere i soldi necessari per sistemarla e riportarla a nuova vita per un po’, o separarci più o meno consensualmente? Dilemma amletico.
L’altro giorno, nel nostro ultimo viaggio insieme, ha ceduto anche il freno posteriore e allora ho capito che era stanca e che meritava il giusto riposo del guerriero. Non sapevo neanche se ce l’avrebbe fatta per quell’ultimo viaggio, ma come sempre, non mi ha deluso.
Per quella che è poi la mia concezione, più o meno giusta, è sbagliato legarsi indissolubilmente alle cose. O meglio, è giusto legarsi, ma senza diventarne dipendenti.
I ricordi che mi legano a quella bici rimarranno per sempre nel mio cuore e nessuno me li potrà portare via, su tutti il primo viaggio in Friuli, fatto con lei, costata ben 95€ in un supermercato di Milano.
Da allora di chilometri e avventure ne abbiamo vissute tante insieme e non mi ha mai tradito, mai. I ricordi delle avventure insieme, pedalando in giro senza meta, mi fanno ora sorridere e mi rendono orgoglioso di Lei.
Negli ultimi giorni il suo decadimento e i suoi rantoli metallici mi hanno fatto capire che… Era il momento.
In realtà poi la Poderosa non andrà proprio in pensione, ma passerà a un caro amico che la utilizzerà come progetto per una cargo bike o per un tandem… Inoltre qualche pezzo di lei verrà trasferito sulla “Poderosa II” che verrà. Insomma: il suo cuore non cesserà di battere.
Mi auguro dunque di vederla ancora sfrecciare su strada, con un ciclista spensierato, come lo sono stato io con Lei per anni, alla guida.
E’ stato un onore.