Ogni giorno, andando e tornando da lavoro, quando il cielo è sereno, vedo distanti i loro profili. A volte le vedo illuminate dal primo sole, a volte, mentre le mie ruote corrono veloci seguendo il corso del Naviglio Pavese, vedo quella sfera rossastra spegnersi alle loro spalle.
E’ passato ormai un mese dal mio AlpInBici, ma le emozioni dentro si accavallano ancora e il richiamo di quelle montagne si fa sempre più forte.
I saggi si ritiravano lassù per ritrovare se stessi. Io non sento dentro quella saggezza, ma forse, quasi inconsapevolmente, lassù ritrovo la mia dimensione, mentre il mio sguardo si perde verso l’infinito, o mentre la sofferenza attanaglia le gambe.
Vicino a ferragosto avrò 4 giorni di ferie. Avrei potuto andare al mare con amici, infilarmi il costume e sdraiarmi sulla sabbia toscana insieme a tutti gli altri. Alla fine, invece, ho declinato il loro invito e ho scelto di tornare da solo su quelle vette aguzze che tanto mi attirano.
Ho deciso questa volta di piantare la mia tenda e lasciarla lì 4 giorni, di modo da girare senza troppo carico. In principio ho pensato di ritentare la sorte con le Tre Cime di Lavaredo, ma poi ho realizzato che… Non è ancora il momento.
Ho osservato la cartina e alla fine il mio dito ha indicato Ponte di Legno. Questa sarà la mia base di partenza e di arrivo ogni giorno. Da lì, senza un calendario e un percorso fisso, ma seguendo più che altro le sensazioni e le condizioni meteo, proverò a scalare:
Gavia (2621m)
Mortirolo (1852m)
Tonale (1884m)
Aprica (1181m)
Ma chissà che la strada non mi porti altrove.