Giro della Lessinia

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Non sono neanche le 5 quando il suono della sveglia mi esorta a aprire gli occhi. Un caffè veloce e via, sotto un cielo ancora scuro, verso la stazione di Milano Lambrate. Il treno parte alle 6.30. Quasi due ore di viaggio per raggiungere Verona, due ore nelle quali recupero un po’ di sonno perduto.

Mi raggiunge un’aria fresca quando si aprono le porte del convoglio e, tempo zero, si materializza davanti a me Daniele, arrivato anche lui a Verona in treno. Divisa Luparound impeccabile per lui, maglia dei cicloamatori Binasco per me. Ci avviamo fuori città seguendo diverse ciclabili, per trovarci di lì a poco con Roberto e altri Lupatotini.

Si parte e immediatamente Daniele perde e rompe la borraccia. Per fortuna ne ha una seconda.
Giunti a Montorio la strada comincia a salire leggera tra vigneti e panorami sempre più lontani sulla città di Romeo e Giulietta. La prima salita si materializza sotto le nostre ruote quasi senza accorgercene: Castagnè 440m di altitudine.

Chi si aspetta la discesa rimane presto deluso: si rimane in quota con diversi saliscendi, fino a Moruri dove i saliscendi diventano sali e basta… E anche con rampe che i sali misti a sudore li fanno comparire sulle nostre fronti. Percorriamo la SP35 per qualche istante, prima di prendere il bivio per Porcara dove la strada riprende a salire decisa tra case in pietra dove il tempo sembra essersi fermato. Si guadagna quota in fretta e a Velo Veronese siamo già oltre i 1000m. Il panorama intanto si apre su uno scenario naturale che lascia stupefatti. I profumi e i colori della primavera si fondono insieme in un spettacolo unico. La strada si fa via via meno cattiva e, percorrendo un’autentica inversione a U sulla valle, raggiungiamo il Passo del Branchetto a quota 1590m, anche se per lo spettacolo che ammiriamo sembra di essere oltre i 2000m!

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Foto di rito e via finalmente in discesa, anche se solo per un paio di km… Neanche il tempo di far asciugare le magliette bagnate che abbandoniamo la SP6, per salire al Rifugio Bocca di Selva dove insieme a una vista da favola, ci aspetta il meritato ristoro.

Si riparte, in discesa, che questa volta rimane costante e ci scorta dolcemente sino a Verona. Tornati nei confini cittadini e appurato che non è troppo tardi, i fidi scudieri di giornata mi accompagnano sulla salita delle Toricelle, un classico scaligero, nota per essere stata la salita del mondiale di ciclismo. Noi la prendiamo dal versante opposto rispetto a come l’hanno percorsa i professionisti nel 2004. Ci gustiamo la bella vista sulla città, prima di salutare Roberto. Rimaniamo io e Daniele che da navigato cicerone mi fa da guida in una veloce visita cittadina sui pedali. L’ultima tappa è la stazione dove le nostre strade si dividono, là dove qualche ora prima si erano unite. Le porte del treno si chiudono e lentamente il panorama oltre il finestrino inizia a farsi sfuocato fino a scomparire sotto le palpebre degli occhi, che si chiudono come un sipario su una bellissima giornata.

Percorso
Altimetria Castagnè
Altimetria Passo del Branchetto
Altimetria Torricellle