Distanza: 134 Km
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Sono le 8.30 e sono pronto alla partenza: la bici è carica, io anche. Sono sveglio da 2 ore e credo di aver ricontrollato tutto 100 volte: bagagli, percorso, viveri. Sembra tutto ok. Si parte!
La prima tratta di strada la conosco bene e così me la godo respirando i profumi dell’estate. Il tempo è sereno, la temperatura calda. Mi fermo a fare qualche foto per documentare la partenza ed è in una di queste soste che incontro Edoardo, un aspirante cicloamatore come me che sta seguendo il suo allenamento. Facciamo la strada insieme e, credendomi un cicloamatore navigato, mi chiede informazioni sui viaggi. Gli spiego di essere alla mia prima esperienza solitaria, forse lo deludo un po’, ma decide di tenermi compagnia fino a Pavia. Prima di salutarci, mi augura buona fortuna.
La mia strada prosegue verso Cremona. L’aria è sempre più calda e afosa.
Faccio un paio di soste per rifocillarmi, di tanto in tanto mi fermo a scattare qualche foto e tirare il fiato. Riesco a tenere un’andatura abbastanza buona, ma non voglio strafare, di modo da non rimanere senza energie nei prossimi giorni.
Raggiunto Cremona nel primo pomeriggio, mi fermo per la pausa pranzo. Poco prima della sosta ho avuto uno spiacevole incontro con un’ape che ha fatto visita nel mio casco. Ho un bel bozzo sul sopracciglio sinistro come ricordo.
Comincio a essere stanco e mi rendo presto conto di aver esagerato con le tappe, ma ormai è tardi.
Mi rimetto in marcia e nel tratto da Cremona a Marcaria vivo attimi di vera difficoltà. Gli ultimi chilometri sono un calvario. Mi chiedo come farò domani, mi pongo mille domande senza darmi risposta.
Tra un pensiero e l’altro, quasi inaspettatamente, raggiungo Marcaria e le energie improvvisamente riaffiorano. I 134 Km sono completati. Mi fermo a rifiatare nella piccola piazza del paese, prima di raggiungere il luogo dove passerò la notte.
La signora dell’albergo è molto premurosa e gentile. E’ incuriosita dal mio tragitto e così scambiamo 4 chiacchiere. Dopo la doccia, mentre aspetto l’ora di cena, non riesco a rimanere sveglio e così mi addormento sonoramente.
Mi risveglio per cena, dove non disdegno qualunque cosa mi venga proposta.
Dopo cena e dopo aver scambiato altre 4 chiacchiere con la signora dell’hotel, mi ritiro nella mia camera. Decido di mettere a tacere ogni dubbio. Domani mi aspetta la tappa più lunga: 160 chilometri. Speriamo bene!