Da tempo volevo percorrere la panoramica Zegna: strada che da Triviero, sede degli stabilimenti Zegna, porta al valico di Bielmonte.
La salita, oggi diventata oasi naturalistica patrocinata dal FAI (www.oasizegna.com), nasce dall’idea di Ermenegildo Zegna, industriale tessile biellese, che, dopo aver costruito case e centri per i propri dipendenti nei pressi della sede, costruì intorno agli anni ’30 la strada e riforestò le pendici della montagna con conifere, rododendri e ortensie al fine di far godere a persone del posto e turisti l’ambiente montano.
La salita in sé non presenta tratti troppo severi, ma ciò che la caratterizza è la lunghezza: 19 km per arrivare allo scollinamento.
Guardando su internet, io e Claudia troviamo numerosi consigli su quale sia il periodo migliore per percorrerla e, all’unanimità, viene indicato il periodo primaverile o autunnale. Così, gli ultimi giorni di settembre, ci sembrano quelli giusti.
Partiamo da casa, lasciandoci alle spalle le colline novaresi. Per chi volesse però cimentarsi in questa ascesa percorrendo un giro ad anello, un buon punto di partenza è la stazione di Biella. Usciti dalla stazione si imbocca via Carso, si supera il ponte sul torrente Cervo e si imbocca a destra la SP300 che si segue fino a Cossato. Si prosegue sempre sulla strada principale, che nel frattempo diventa SP142, fino a raggiungere Gattinara. A questo punto avremo messo nelle gambe 30 veloci, pianeggianti km e saremo ormai in Valsesia. Continuiamo sulla SP142, che piega a sinistra, fino a raggiungere le sponde del Sesia. Non lo oltrepassiamo e, tenendolo sulla nostra destra, continuiamo sulla SP165, che poi diventerà SP299. Da qui la strada, un taglio sul fianco della montagna, inizia impercettibilmente a salire. A Bornate, percorsi circa 41Km, la SP299 piega a destra e oltrepassa il torrente Sessera. Noi la abbandoniamo e prendiamo a sinistra la SP71 in direzione Pray / Crevacuore, tenendo così il Sessera sulla destra. Continuiamo su questa strada, dove oltrepassiamo senza problemi una breve galleria vietata alle bici, fino a scorgere sulla sponda opposta del torrente, gli abitati di Pray prima e Coggiola poi. In prossimità di una rotonda, che incontriamo dopo circa 52km, prendiamo la seconda uscita seguendo le indicazioni per Triviero – Portula – Bielmonte (SP113).
Qui hanno inizio le nostre fatiche di giornata, con un bel drittone che scalda le gambe. Al primo tornante notiamo sopra ai nostri caschetti dei nuvoloni scuri e minacciosi che non lasciano presagire nulla di buono. Cerchiamo inutilmente, a mo di shamani, di capire se il valico è in direzione di quei nuvoloni o meno, ma ci risulta difficile comprenderlo, dato che la strada cambia più volte direzione.
Ad ogni modo, il cielo sembra reggere e, dopo 5km di ascesa, raggiungiamo l’abitato di Triviero a quota 729m. Superiamo la fabbrica Zegna e, seguendo le indicazioni per Bielmonte, proseguiamo nella nostra ascesa. Le case lasciano via via spazio alla vegetazione e la strada si apre su panoramici tornanti sulla vallata. Purtroppo non ce li godiamo appieno perché, scongiurato il rischio pioggia, la vista è offuscata da una spessa foschia.
In questo tratto l’asfalto si fa decisamente più impegnativo, con pendenze che sfiorano e in alcuni tratti superano il 10%. Superiamo quota 1000m, immergendoci in una fitta pineta, fino a raggiungere Bocchetta di Stravello, dove le pendenze si ammorbidiscono un po’.
Dopo 14km di salita (66 in tutto), raggiungiamo Bocchetta di Margosio, a quota 1346m. Il piazzale è indicato come uno dei più panoramici, con vista sulla Valsessera e sul Monte Rosa. A malincuore, però, ci rendiamo conto di essere immersi in una fitta e spessa coltre di nebbia, un muro impenetrabile che si staglia davanti ai nostri occhi. Più che la panoramica Zegna, ci ritroviamo nella panoramica nebbia! Il lenzuolo bianco che ci avvolge, offusca talmente lo sguardo, tanto che, inspiegabilmente, ci perdiamo di vista anche io e Claudia.
Superato un tratto in discesa, la strada riprende a salire, attraversa un paio di gallerie e, dopo 19 km di ascesa, ci conduce ai 1514m del valico, dove partono gli impianti sciistici. Rabboccate le borracce, ci copriamo a dovere.
La strada scende ora gradualmente lungo la valle Cervo. Giunti all’incrocio tra la SP115 e la SP100, prendiamo a sinistra in direzione Biella. Usciamo finalmente dalla fitta coltre di foschia e un timido sole ci accarezza le spalle, accompagnandoci fino a Biella, che si materializza dopo 101Km.
Ci voltiamo un’ultima volta, per vedere le montagne con la testa tra le nuvole. Sicuramente la panoramica Zegna meriterà un’altra visita e un’altra vista, ma a causa della stagione fredda ormai dietro l’angolo, sarà per la prossima primavera.
Altimetria Bielmonte
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