Autunno in Val Masino

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Il 2019 ciclistico è ormai giunto al termine. La classica delle foglie morte, più o meno formalmente, chiude la stagione di professionisti, amatori e appassionati. Con l’accorciarsi delle giornate e i primi freddi, molti ripongono la bicicletta in garage, in attesa di tempi migliori.

Per me, invece, ogni stagione ha il suo fascino e l’anno ciclistico si chiude formalmente alla mezzanotte del 31 dicembre, con il bilancio dei km trascorsi sui pedali e i “buoni propositi” dell’anno che verrà…. Che solitamente inizia la mattina del 1 gennaio con la prima pedalata.
L’autunno, in particolare, mi affascina per la ricerca dei colori caldi, dei paesaggi avvolti dalle prime nebbie e, anche se a malincuore mi vedo costretto a salutare le montagne e ripiegare sulle colline, trovo comunque valide motivazioni per non fermarmi.

Claudia non ama invece particolarmente il freddo, ma quando trovo in rete la notizia che la faggeta dei Bagni di Masino è uno dei posti più affascinanti nella stagione autunnale, decide di accompagnarmi, nonostante l’idea di salire oltre i 1000m di altitudine, le faccia storcere il naso.

E’ la mattina di venerdì 1 novembre e approfittiamo del giorno di festa per partire in treno con destinazione Morbegno (SO). Oltre i finestrini nuvole grigiastre e aria pungente che ci fa capire come l’estate sia ormai un ricordo lontano. Alle 10 ci avviamo. Su consiglio di un amico della zona, scegliamo di salire ai bagni di Masino non per la strada ‘classica’ che parte dall’omonimo paese, ma di passare da Mello. “E’ più lunga, ma sicuramente più caratteristica”.
Ci fidiamo, così superiamo l’Adda e prendiamo a sinistra la SP4. Dopo 4km, in corrispondenza del paese di Traona, giriamo a destra sulla SP6, seguendo le indicazioni per Mello.

Da subito l’asfalto prende a salire con un primo, deciso, drittone che raggiunge il 14% di pendenza e ci scalda le gambe. E’ la rampa più dura, perché da lì in poi la strada sale sinuosa con ampi tornanti tra i vigneti. Effettivamente il panorama è davvero caratteristico: con la strada che taglia le vigne e Morbegno che si fa sempre più distante sul fondo della vallata.

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Dopo 11 km, raggiungiamo l’abitato di Mello, a quota 700m. Le belle viste sulla vallata sono già un ricordo, perché ci troviamo immersi in una fitta nebbia, che ci avvolge come un lenzuolo. Anche i rumori sembrano attutirsi, mentre raggiungiamo, dopo 17km nei quali si alternano discesa e salita, le abitazioni di Caspano a quota 880m. Qui ha inizio una discesa di qualche km che ci fa rabbrividire e ci riporta ai 580m del Ponte del Baffo.

Eccoci finalmente in Val Masino dove, allo stop, prendiamo a sinistra la SP9. La strada riprende ora a salire con continuità, offrendo dei bellissimi scorci sul torrente che scorre parallelo a noi.

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3km ed eccoci a Cataeggio (768m) dove ne approfittiamo per riempire le borracce. Nel mentre la fitta nebbia si dirada, ma il termometro segna solo 8° e le nuvole non sembrano avere intenzione di lasciarsi trafiggere dal sole novembrino.

L’ascesa si fa ora più agevole, mentre raggiungiamo Sasso Remenno, meta di appassionati di scalata. Ne notiamo 3, aggrappati alla roccia come gechi. Ignoriamo sulla destra la strada che porta alla Preda Rossa, mantenendoci sulla SP9, ma me l’appunto mentalmente come meta per il 2020.
Nell’ultimo tratto, mentre l’asfalto si avvolge su sé stesso con diversi tornanti, le pendenze riprendono vigore, accompagnandoci nella meravigliosa faggeta che cattura tutta la nostra attenzione, facendoci dimenticare della fatica.
La sensazione è quella di essere parte di un quadro impressionista, quasi fossimo preda della sindrome di Stendhal. Raggiungiamo così i Bagni di Masino, inattivi ormai da diversi anni, dopo 32km da Morbegno, a quota 1172m. In cima il nostro Garmin segna 4° e l’idea di gettarci in discesa non ci piace molto, ma l’asfalto si spegne poco dopo la struttura termale e ci vede obbligati a tornare dalla medesima strada.

Raggiunto nuovamente il Ponte del Baffo, questa volta tiriamo dritto, mantenendoci sulla via principale. Arriviamo così al paese di Masino, dove il freddo ci costringe a una meritata sosta caffè per scaldarci. La discesa si esaurisce all’incrocio con la SS dello Stelvio. Andato a vuoto un tentativo di percorrere il sentiero valtellina, optiamo per percorrere la trafficata statale per un breve tratto, fino a sorpassare nuovamente l’Adda. Imbocchiamo così Viale Stelvio (che non è la SS38 dello Stelvio), dove il traffico è decisamente più accettabile e, in leggera discesa, raggiungiamo nuovamente Morbegno. Qui abbiamo percorso 55km e volendo possiamo fare ritorno in stazione da dove siamo partiti. Oppure, come decidiamo di fare noi, optiamo per proseguire in bici, superare gli abitati di Piagno e Delebio, raggiungere Colico e portarci sulla SP72 che segue le sponda del lago di Como.
La seguiamo fino a Bellano, dove decidiamo di scendere dalle nostre bici e tornare a casa in treno, dopo aver percorso un centinaio di km.

Sarà stata questa l’ultima vera salita del 2019?

Altimetria Bagni di Masino (nel percorso sopra descritto da ‘Bivio Cevo’ in poi)
Il percorso – Scarica il file .gpx
Il nostro itinerario