Domenica che inizia all’alba, quando fuori ancora il sole non si fa vedere e l’afa aleggia tra le ultime ore di sonno.
Mi aspetto una Peschiera in fermento, vuoi per il periodo vacanziero, vuoi per Gardaland… Invece la trovo stranamente tranquilla. Non sono neanche le 8 e credo che quell’inaspettata calma sia legata proprio all’ora.
Una manciata di km e raggiungo la ciclabile dell’Adige, a tratti ancora umida per i forti temporali estivi della sera prima. La seguo tra viti e piantagioni di kiwi, respinto da un vento intermittente e fastidioso che porta ancora con se l’odore di pioggia. Ho percorso quasi 50km quando giungo a Avio, ormai in territorio Trentino. Lascio la ciclovia che prosegue sino a Trento e inizio a salire verso il Passo di San Valentino (1314m) che avevo già scalato nel 2015. La salita si snoda più o meno regolare tra tornanti a volte ravvicinati e a volte distanti. Fino quasi al passo, la strada rimane immersa tra le piante del bosco e le pareti di roccia tra le quali l’asfalto si insinua adattandosi alle pieghe della montagna.
Solo verso la fine il panorama si apre e lascia godere di una bella vista, che apprezzo di più rispetto a due anni prima, in quanto allora ricordo era una giornata grigia e uggiosa. L’ascesa però questa volta non finisce qui, ma con la vista che spazia a proprio piacimento tra un orizzonte e l’altro, prosegue sino ai 1617m del rifugio Graziani.
Sarà la giornata soleggiata, il cielo zaffiro, ma la vista da lassù è davvero appagante.
Proseguo sulla strada del Monte Baldo, la SP3, che mi mantiene in quota per diversi km tra saliscendi più o meno accentuati. Scollinato sul Passo Cavallo, posso finalmente godermi la meritata discesa. Ripasso dal Rifugio Novezzina, scalato in senso inverso la scorsa primavera quando ancora la neve capeggiava sulla strada. Il cielo è talmente sereno che già riesco a vedere il Lago di Garda, mentre rapidamente mi avvicino a Cavaion Veronese, Lazise, per fare poi ritorno a Peschiera. La ritrovo ora molto più vispa e chiassosa di questa mattina, ma ormai ha poca importanza perchè quello che mi rimane da fare è salire sul treno e tornare a casa dopo 133km sui pedali.