Distanza: 45 Km
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*La mappa è incompleta in quanto manca la parte di sterrato, non tracciabile su google maps, che collega la prima parte alla seconda. Il totale del percorso è di circa 45 Km.
Capoliveri e Innamorata
Dopo un giorno di riposo e relax sulla spiaggia di Lacona e uno a piedi, è tempo di risalire in sella per continuare il giro dell’Isola. Meta di giornata: il giro della penisola del monte Calamita, la penisola che si sviluppa attorno a Capoliveri, nella parte sud-est dell’isola. La strada prevede la parte iniziale e finale asfaltata, mentre la parte centrale sarà sterrata. Decido ad ogni modo di utilizzare la mia bici da viaggio. Per l’occasione non sarò solo, ma mi farà compagnia Beatrice. L’intenzione è quella di prenderci tutta la giornata, fermandoci di tanto in tanto su qualche spiaggia per un bagno rinfrescante.
Fatta scorta di panini e acqua, si parte di buon’ora con destinazione Capoliveri, il salotto dell’Elba, com’è stato ribattezzato.
La salita che porta al paese non è molto impegnativa e si percorre abbastanza agevolmente. Capoliveri, che si arrampica sulle pendici del vicino monte Calamita, è un insieme di caratteristici viottoli, case, bar e ristoranti. Un ambiente davvero piacevole. Si respira però anche l’aria della vicina miniera, ormai chiusa ma ancora visitabile. Carrelli per il trasporto di minerali e argani sono disseminati nel paese come monito di un passato ormai lontano.
Dopo un breve giro con le bici a mano, lasciamo Capoliveri alle spalle per raggiungere le vicine spiagge. Passiamo Morcone, Pareti , fino a raggiungere Innamorata.
L’acqua è cristallina, un muretto lascia una parte di spiaggia in ombra, posto ideale per le bici. Una musica lontana riecheggia dal bar sulla spiaggia. Nella mente rivivo le immagini di Mediterraneo e Puerto Escondido.
Dopo un bagno, un po’ di relax al sole e una macedonia, l’ombra lungo il muro si è quasi del tutto assottigliata. Le bici riluccicano come specchi. Ci rimettiamo in marcia sotto il sole cocente del primo pomeriggio.
La vecchia miniera
Dopo la spiaggia dell’Innamorata, l’asfalto lascia presto spazio a un’ampia strada in terra battuta che porta alla vecchia miniera.
Vi sono diversi percorsi per visitare la penisola del Monte Calamita, sono tutti ben indicati sia lungo il percorso che a Capoliveri. L’unica cosa alla quale bisogna prestare attenzione è che, lasciata l’ultima spiaggia, bisogna portarsi sull’ampia strada sterrata, percorsa anche da auto, e non sul sentiero che scorre parallelamente qualche metro più distante, in quanto con la bici non è facilmente percorribile. Altro consiglio è di fare buone scorte d’acqua.
Lasciata alle spalle la vecchia miniera, il percorso ci porta prima alla polveriera e poi tenuta ippica “Le Ripalte” sotto un sole torrido.
Una lenta discesa passa accanto a diverse spiagge e calette da cartolina. Ci fermiamo a quella di Istia per un ultimo bagno prima di ripartire per la salita che ci riporta a Capoliveri.
Ritorno a Capoliveri
Inutilmente avevo provato a rassicurare la mia compagna d’avventura dicendo che forse avremmo trovato un sentiero che ci avrebbe permesso di evitare la risalita al paese.
Come dal versante opposto, l’ascesa che ci riporta a Capoliveri non è troppo impegnativa, ma nonostante ciò, devo mettere nello zaino qualche insulto dettato dalla fatica della mia compagna di viaggio. La pausa per un gelato calma il disappunto.
La discesa, dapprima decisa poi più leggera, ci riporta a Lacona impolverati, con qualche scottatura e pieni di salsedine, mentre il sole inizia il suo lento declino dietro il Monte Capanne.
NB: Il percorso è percorribile con una city bike come ho fatto, ma se non volete rischiare, vi sono numerosi luoghi sull’isola dove poter noleggiare una mountain bike, sicuramente più adatta per lo sterrato.
Vi segnalo anche questo link con tutti i percorsi della penisola del Monte Calamita.