Distanza: 84 Km
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Arrivederci Marina
Il sapore nostalgico di Marina di Pisa mi ha davvero conquistato. Non escludo di tornarci in uno dei miei prossimi viaggi.
Mi sono svegliato presto oggi, verso le 6.30, e alle 8.30 ero già in strda.
Al fine di evitare la statale, ho proseguito lungo la via Litoranea, passando i paesi di Tirrenia e Calambrone, fino a raggiungere Livorno. Passata la zone industriale della città, una piacevole pista ciclabile si snoda lungo la costa fino ad accompagnarmi alla fine di Livorno.
Da qui parte una strada panoramica che costeggia il mare (SS1). Salite e discese non troppo impegnative si alternano senza sosta offrendo panorami davvero belli che non fanno sentire la fatica e il caldo.
Passo da Quercianella, Chioma e Castiglioncello, per poi raggiungere Rosignano, dove decido di fermarmi per il pranzo.
Qui trovo un piccolo negozio, quasi nascosto, che fa dei buonissimi panini e focacce con salumi Toscani. Il ragazzo che mi serve è anche lui appassionato di bici, soprattutto mountain bike e mi suggerisce i paesi da oltrepassare al fine di raggiungere Castagneto Carducci, senza passare dall’Aurelia.
Evito l’Aurelia deviando per La California
Il caldo è davvero torrido oggi. Dopo oltre un’ora di pausa mi rimetto in marcia.
Seguendo scrupolosamente le indicazioni del ragazzo, passo da Vada, Cecina, La California e Bibbona.
Seguo una strada poco trafficata con continui saliscendi poco impegnativi. Ancora oggi non ho ben chiaro che giro abbia fatto di preciso e ammetto candidamente di essermi bellamente smarrito in un paio di occasioni, ma alla fine mi sono sempre ritrovato.
Davanti a San Guido
“I cipressi che a Bólgheri alti e schietti
Van da San Guido in duplice filar,
Quasi in corsa giganti giovinetti
Mi balzarono incontro e mi guardar.
Mi riconobbero, e — Ben torni omai —
Bisbigliaron vèr’ me co ‘l capo chino —
Perché non scendi ? Perché non ristai ?
Fresca è la sera e a te noto il cammino.
Oh sièditi a le nostre ombre odorate
Ove soffia dal mare il maestrale:
Ira non ti serbiam de le sassate
Tue d’una volta: oh non facean già male!
Nidi portiamo ancor di rusignoli:
Deh perché fuggi rapido cosí ?
Le passere la sera intreccian voli
A noi d’intorno ancora. Oh resta qui…”
Così recita la poesia del Carducci.
Passata la vecchia stazione di Castagneto Carducci (attenzione la stazione si chiama così ma non si è a Castagneto) giungo a San Guido… Ed eccolo dunque il viale dei famosi cipressi. Non nego di aver provato una forte emozione nel passarci e, proprio come descritto nella poesia, ho davvero apprezzato la loro ombra. Percorso il lungo e ondeggiante viale per qualche chilometro, quasi giunto a Bolgheri, sulla destra parte una strada, denominata “del vino” che conduce a Castagneto Carducci. Se non ricordo male sono 14 chilometri di strada. Anche qui si percorrono diversi saliscendi, ma tutt’altro che impegnativi.
A 3 chilometri da Castagneto Carducci, prima di iniziare la salita dunque, si trova il Camping Le Pianacce, molto bello, ombreggiato e confortevole (dove, fra le altre cose, è possibile noleggiare delle biciclette per delle escursioni). Ho trascorso qui la notte.
In serata ho comunque optato per un giro a Castagneto Carducci e per una cena a Bolgheri, paesino bellissimo che adoro, dove si trovano ristoranti tipici e molto molto caratteristici. Cenare sotto un pergolato di vite, con davanti un’ottima tagliata, mi ha ridato tutte le energie. Manca solo una tappa ormai e io sento già il sapore dell’arrivo.