DISTANZA: 140Km |
DISLIVELLO: 1000m D+ |
PARTENZA / ARRIVO: Bereguardo (PV) Percorso ad anello a parte un tratto comune per superare il Po. Vedi mappa percorso Scarica file gpx |
SALITE AFFRONTATE: – Alta Collina (388m) – Fogliata (538m) – Vedi altimetria |
DIFFICOLTA’: |
PANORAMA: |
DESCRIZIONE:
Claudia e io avevamo scelto un’altra meta per il nostro giro nel week-end, ma è bastato un articolo letto casualmente in internet per farci cambiare idea, disegnare una nuova traccia e avviarci in sella alla ricerca delle coltivazioni di lavanda che, da qualche anno ormai, stanno prendendo piede nell’Oltrepo Pavese, come nella più nota e famosa Provenza Francese. Giugno è il periodo migliore per questa escursione, mese in cui la lavanda fiorisce.
Diamo il primo colpo di pedale a Robecco Sul Naviglio, percorrendo la ciclabile ancora sguarnita che segue il corso del canale, mentre il sole si leva tra le residue nuvole del giorno prima. Come punto di partenza consigliamo invece Bereguardo, piccolo paese timidamente affacciato sul Ticino (partendo da Robecco, come nel nostro caso, l’escursione diventerebbe di quasi 200Km).
Da Bereguardo la strada si avvia in leggera discesa, percorrendo un caratteristico viale alberato e conducendoci all’affascinante ponte delle barche. Purtroppo, il continuo passaggio di veicoli motorizzati ha rovinato le assi di legno, nonostante i continui e artistici rattoppi. Finché non si deciderà di vietarlo alle autovetture, non ci saranno soluzioni per mantenerlo in buono stato. Per altro, andrebbe percorso con bici a mano, sul marciapiede. Prendetela come l’occasione per scattare una foto in un posto sempre meritevole.
Guadato il fiume, proseguiamo su tranquille strade di campagna, immersi tra risaie e grano turco. A Zerbolò, all’inizio del paese, è possibile ammirare sulla destra un nido con le cicogne! Ci lasciamo alle spalle Carbonara al Ticino, fino a ricongiungerci obbligatoriamente alla statale dei Giovi, per un breve tratto, al fine di oltrepassare il corso del Po. Superato il ponte, alla prima rotonda che incontriamo, prendiamo a destra seguendo le indicazioni per Bastida Pancarana. Ci allontaniamo così immediatamente dalla SS35, lasciandoci nuovamente avvolgere nella bucolica campagna pavese. Raggiungiamo così Voghera dopo 47Km e, superato il torrente Staffora, continuiamo a pedalare nella pianeggiante tranquillità fino a Retorbido, dove imbocchiamo la Greenway Voghera – Varzi (qui trovate un’accurata descrizione). La Greenway alterna tratti asfaltati ad altri sterrati, ma l’itinerario che percorriamo noi è completamente asfaltato e lontano dal traffico.
A Salice Terme è il momento di iniziare a faticare: salutiamo la bella ciclabile e prendiamo a salire verso Alta Collina. Si tratta di una salita breve che ci porta a quota 388m, ma che riserva un tratto con pendenze in doppia cifra, attenuate dalle belle viste sulla val Staffora sempre più distante. Poco dopo la sommità, un profumo inebriante ci invade le narici e un campo violaceo fa la sua comparsa alla nostra destra in corrispondenza della Cascina Costanza.
Risaliamo in sella, smaniosi di trovare la prossima macchia viola. Non serve molto tempo perchè, iniziata la discesa verso Godiasco, ci imbattiamo nelle due coltivazioni di lavanda della Fattoria Cabanon: staccionate dipinte di viola, una bicicletta lilla appesa e anche una spada conficcata nella roccia a custodire la piantagione!
Attraversiamo nuovamente lo Staffora e ci portiamo dalla parte orientale della valle, dove riprendiamo gradualmente a salire tra vigneti e pascoli. Raggiungiamo così la tenuta Il melo rosso, dove la fioritura è un po’ più indietro rispetto alle prime due.
Nonostante le belle viste, non manca la fatica e la salita, fino a raggiungere i 538m di Fogliata, punto più alto dell’escursione odierna. Iniziamo lentamente a scendere, sotto un sole che, forse per la prima volta quest’anno, rasenta i 30°. Raggiungiamo l’azienda agricola Impoggio, dove un’altra bicicletta viola e un altro campo porpora ci danno il benvenuto. Nei pressi di Borgoratto Mormolo la discesa si esaurisce, ma non la salita: ci rimane un ultimo dente da superare, con una piccola deviazione a destra, per raggiungere l’azienda agricola Torre Memoriola con il campo di lavanda che notiamo sulla sinistra, mentre siamo grondanti, in piedi sui pedali.
Dopo esserci riportati sulla SP203, salutiamo le colline pavesi e lasciamo spazio nuovamente alla pianura, tenendoci ben distanti dalla statale dei Giovi fino a Castelletto di Branduzzo, dove ripercorriamo il medesimo ponte già attraversato all’andata. Superato il fiume, prendiamo a destra dopo un breve tratto, seguendo le indicazioni per Aliarolo. Giungiamo così a Pavia, passando sul caratteristico ponte coperto, prima di arrivare in Piazza Minerva, dove prendiamo a sinistra salutando la città e riportandoci verso il Ticino in un alternarsi di piccoli paesi e campi coltivati, fino a fare ritorno a Bereguardo, dopo 140Km inebriati da un’inconfondibile profumo provenzale d’oltrepo.
Come scritto sopra il mese migliore per questa escursione è giugno. Se vi interessano altri posti dove viene coltivata la lavanda, vi segnaliamo questo link, dal quale abbiamo preso ispirazione per il nostro giro.
FOTO: