Marzo volge ormai al termine, regalando un illusorio antipasto di primavera. Nell’aria però, si percepisce ancora che l’inverno non è del tutto domato.
Come nelle precedenti settimane, continuo la mia perlustrazione delle salite lungo il lago Maggiore, sponda piemontese. Come un sicario smanioso di una nuova tacca sul fucile, dopo Calogna, Levo, Comnago e Magognino; oggi è la volta di monte San Salvatore.
Mi lascio alle spalle di buonora Sesto Calende e Arona, prima che il traffico invada l’asfalto come formiche con destinazione una briciola di pane.
Raggiungo Lesa dopo circa 40 km, saluto le sponde sinuose del lago e prendo a sinistra. Dopo 500 metri di falsopiano, la strada si alza decisa e sancisce l’inizio delle danze. Senza troppi patemi raggiungo Massino Visconti, a quota 470 m e dopo 3,5 Km di salita. Lasciato alle spalle il centro abitato, abbandono la strada principale e prendo a destra seguendo le indicazioni per San Salvatore. L’asfalto, che in corrispondenza del paese concede un po’ di respiro, riprende ad arrampicarsi deciso. I cavalli del maneggio Camelot mi osservano silenziosi, mentre le pendenze si fanno più severe e aspre.
Il bello, o il brutto a seconda dei punti di vista, però deve ancora venire: dalla frazione di Monte infatti, l’asfalto si solleva come un orso inferocito, con pendenze che vanno abbondantemente in doppia cifra. La fatica, fortunatamente, è breve perché il tratto terribile dura circa un km. Alla fine anche l’asfalto si arrende, divenendo strada sterrata ed esaurendosi in corrispondenza della cappelletta, a quota 783 m dopo 6,5 Km di salita complessiva. La vista del lago dall’alto è però impagabile e merita la dovuta sosta prima di scendere, con tutta la prudenza del caso, dalla medesima strada.
Tornato a Massino Visconti, prendo a destra proseguendo sulla strada dell’alto vergante che corre parallela, ma più alta, rispetto a quella lungolago e con continui mangia e bevi. Il vantaggio? Decisamente meno trafficata a quell’ora.
Faccio ritorno al punto di partenza dopo 103 km e una bella fatica in salita…. Ma si sa: la strada per il Salvatore non è mai semplice!